#SpazioTalk, Andrea Pasqualon: “Favorevole al taglio degli stipendi se ci vengono date garanzie per il 2021”

Andrea Pasqualon invoca certezze per il futuro a seguito dell’emergenza Coronavirus. A tre settimane dalla presentazione della domanda di indennità di disoccupazione per alcuni membri della sua squadra, il portacolori della Circus – Wanty Gobert ha spiegato la situazione relativa ai corridori nel corso della quarta puntata di #SpazioTalk. Con la ripresa delle gare lontana due mesi e mezzo, lo sprinter veneto, in scadenza di contratto a fine stagione, ha sottolineato di non aver ancora ricevuto comunicazioni ufficiali da parte della dirigenza, ma si è detto favorevole alla riduzione degli stipendi, a condizione di veder riconosciuta la propria disponibilità a farlo, magari con una proposta di prolungamento per la prossima stagione.

Partiamo della situazione che sta vivendo la tua squadra: che tipo di comunicazioni avete ricevuto nei giorni scorsi?
Fino a questo momento noi corridori non abbiamo ancora ricevuto nessuna lettera da parte della squadra. Ho letto solamente, tra l’altro sui siti, che c’è stata la cassa integrazione da parte di Wanty nei confronti del personale, quindi meccanici e massaggiatori. Per il momento noi corridori non abbiamo ancora ricevuto nulla e non sappiamo se adesso ci toglieranno una parte dello stipendio o cosa vorranno fare. Sto aspettando anch’io. Capisco che le squadre si trovino in un momento di difficoltà, ma è anche vero che noi abbiamo firmato un contratto e stiamo meritando soldi su quello che abbiamo fatto in passato e non su quello che stiamo facendo in questo momento. Se mi dovessero dire ‘ti togliamo dei soldi, ma il prossimo anno hai un contratto sicuro nel quale, se riusciamo ad inserire qualcosa in più o a fare un contratto uguale a quest’anno’, allora un corridore può anche pensarci su. Però se adesso ti vengono a togliere dei soldi, su dei sacrifici che hai fatto in passato e che ti sei strameritato, non la trovo una cosa tanto corretta.

Tu sei in scadenza di contratto?
Sì, io sono all’ultimo anno.

Qual è il tuo stato d’animo?
Un po’ tutti siamo preoccupati. Ho voluto firmare un rinnovo di un anno quando avrei avuto la possibilità di farlo per due. Volevo arrivare ad una squadra World Tour, mi ero preparato per fare una grande annata. Purtroppo adesso siamo in una situazione un po’ critica. Come me ce ne sono tanti altri. Se decidono di tagliarci gli stipendi, l’importante è che lo facciano per questi mesi in cui non corriamo, ma che ci diano anche la garanzia di avere un contratto in futuro. Se, invece, ci tagliano gli stipendi e in futuro ci lasciano anche a casa senza squadra, allora veramente siamo in una bruttissima situazione. Posso capire anche le aziende che in questo momento si trovano con tutti gli stipendi da pagare e i lavoratori che si trovano a casa, è un momento davvero duro e lo sarà anche ricominciare il tutto. Penso che la nostra sia la categoria che ci rimetterà più di tutte, perché la prima cosa che vai a togliere saranno proprio le sponsorizzazioni.

Sei entrato nell’ordine delle idee che l’intera stagione possa saltare o essere compromessa?
Ok, il piazzamento alla Parigi-Nizza, però mi ero preparato per una serie di gare e avevo puntato tantissimo sulle Classiche del Nord. Come me altri corridori avevano preparato la stagione, ma se capita un’emergenza del genere dobbiamo metterci il cuore in pace e cercare di venirne fuori nel miglior modo possibile. Adesso staremo a vedere i prossimi mesi come funzionerà, il calendario. L’unica cosa che spero si riesca a fare, se si disputa il Giro d’Italia, il Tour de France e la Vuelta a Espana, è che si inseriscano tutte le squadre e si dia una possibilità a tutte di avere una grande visibilità. Questo è l’unico modo per far sopravvivere un team. Se così non dovesse essere, che motivi avrebbero le aziende a sponsorizzare negli anni a venire?

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